lunedì 25 marzo 2013

GREATEST SEATS

Da poche settimane è sbarcata anche in Italia The Voice, ennesimo talent show canoro che ha fatto il botto in qualsiasi paese è stato proposto. Ora non voglio parlare dello show in se, della musica e quant'altro, ma dell'unico vero elemento di questo format che mi ha colpito da subito.



Sto parlando delle fantabulose poltrone dove i quattro coach (in ordine decrescente di figaggine: Raffaella Carrà, Piero Pelù, Noemi e Riccardo Cocciante) posano le loro chiappe. Quei magnifici sedili rotanti corredati di pulsantone ergonomico. Appena le ho viste ho subito sentito il bisogno di averne una a casa.



Questo ci da lo spunto di ripassare alcuni celebri, avveneristici e sicuramente comodi posti in cui sedersi concepiti da mente umana. Probabilmente qualcuno di essi sarà stato preso come ispirazione dagli scenografi di The Voice

SEDILE DI ACTARUS



Come non associare subito le sedie di The Voice con quei comodi e tecnologici sedili su cui sedevano i coraggiosi piloti dei super-robottoni giapponesi che hanno fatto sognare almeno due generazioni di ragazzi e che tutto il mondo ci invidia? Io, per esempio, guardavo sempre ipnotizzato le tipiche sequenze in cui il/i pilota/i raggiungevano il proprio robot/navicella già seduti, mentre attraversavano gallerie sotterranee, rampe e ascensori fino a ritrovarsi nel proprio abitacolo pieno di leve e pulsanti. Come rappresentante della categoria scegliamo il più famoso e amato qui in Italia: Actarus/Duke Fleed/Daisuke (per far contenti anche gli otaku integralisti) alla guida di Goldrake/Grendizer. Da ricordare la discesa con doppia giravolta quando passava dallo Spacer al robot.


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Io personalmente ho anche pensato che la manona col microfono della scenografia di The Voice sia quella di un robottone che spunta dal sottosuolo, come faceva Trider G7 dai giardinetti, e i coach lo pilotano, arrivando al suo interno con le loro poltrone, scendendo per i sotterranei dello studio.

SEDIA DI MOBIUS



Per restare in tema di grandi artisti che hanno influenzato il mondo dell'intratteNerdmento, da Go Nagai passiamo a Jack Kirby. The King ha contribuito alla storia dell'arredamento fantastico nella sua celebre saga del Quarto Mondo per la DC Comics, con la Sedia di Mobius, dal design maestoso e comprendente le tipiche puulsantiere e fantasie decorative in puro Kirby-Style, di proprietà dell'ambiguo scienziato cosmico Metron, dalla quale non ha mai sollevato le sue cosmiche chiappe del culo. Come dargli torto, dato che poteva trasportarlo dappertutto nel tempo e nello spazio, oltretutto senza proteggendolo del vuoto cosmico. Ce la avessi io mi risolverebbe di molto le vacanze: immagino di farmi con essa un itinerario Saturno-Cesenatico, passando per New York, Tokyo, il 1975, Apokolips e Tijuana. O semplicemente per calzarmi le mejo bucione da qui a Pechino, via Bombay.

HOVERSEDIA



Gli anni 90, si sa, sono stati il periodo più superficiale per i comics dei supereroi. I personaggi più amati di sempre venivano sottoposti a restyling da parte dei loro disegnatori per farli sembrare più "estremi" e "radicali" (i due aggettivi più in voga all'epoca). E così le alle classiche tutine in spandex si aggiunsero impermeabili, giubbotti militari, taschine di ogni tipo, rivestimenti metallici, e inoltre, capelli lunghi, codini, mullets, barbe incolte ed espressioni inkazzate, tutti elementi che avevano la pretesa di farli sembrare più fighi. Come era possibile invece rendere figo un personaggio come il Professor Xavier, un mutante telepate sulla sedia a rotelle, che era l'antitesi della figaggine? Essendo completamente calvo, sarebbe stato inutile e ridicolo mettergli un mullet o un codino, quindi si è sostituita la sedia a rotelle con una ultra-tecnologica Hoversedia di colore giallo oro costruita grazie alla tecnologia Shi'ar. La Hoversedia, capace di muoversi sollevata da terra, manda a farsi fottere il problema delle barriere architettoniche ed ha avuto il suo momento di gloria durante tutto lo svolgimento della serie animata degli Insuperabili (come il tonno) X-Men
Onestamente ci sarebbero stati bene dei cannoni laser e dei lanciamissili in stile Cable o War Machine, ma forse era troppo anche per Scott Lobdell. Col passare del tempo Xavier è ritornato all'uso di sedie a rotelle più tradizionali, nonché a riprendere l'uso delle gambe a intermittenza. Attualmente la Hoversedia starà di sicuro prendendo polvere in uno scantinato dello Xavier Institute, assieme ai vecchi visori in quarzo rubino di Ciclope e alla maschera di Xorn.

SEDIA DI MASTER BLASTER


La scena musicale anni 80: Party, eccessi ed edonismo.

Ci riavviciniamo a The Voice grazie al tema della musica. I quattro coach, seduti sulle loro poltrone, responsabili del destino di talenti canori speranzosi, possono essere considerati come la versione "buona" di Master Blaster, il villain del cartone cult Kidd Video, sicuramente quanto di più anni 80 sia stato prodotto negli anni 80. 



Master Blaster (che in Italia era stato ribattezzato con un ridicolo "Mister Bruttoceffo") era un ometto basso, tarchiato e calvo, una sorta di Danny DeVito malvagio che rappresenta una versione estrema del discografico senza scrupoli, perennemente col culo su una sedia da ufficio, di quelle con cui ci divertiamo a girare su noi stessi e a muoverci avanti e indietro in orari di lavoro, solo che è ultra-tecnologica. Può muoversi e fluttuare per tutta la sua sinistra fortezza a forma di juke-box, ed è dotata di vari pulsanti con varie funzioni, come quella di trasportare nel suo mondo e trasformare in cartoni la band che dà il nome alla serie.
Come bonus aggiungo la sigla della serie, che spaccava di brutto.




TRONO DI SPADE



Il Trono di Spade: solo colui che vi si siederà alla fine dominerà i Sette Regni e blablabla...
Questa a sommi capi presumo che sia la trama, dato che non ho mai approfondito su di essa dato  che la letteratura fantasy la digerisco poco, da cui è stata tratta l'omonima serie ultra-acclamata a livello globale. Il successo di Game of Thrones si deve soprattutto alla trama che ricorda quelle delle classiche soap opera da prime time, tipo Dallas o Dynasty , con lotte di potere, alleanze, matrimoni e tradimenti, con l'aggiunta di nani, draghi, combattimenti violenti e un po di scene di sesso e di nudo che non guastano.
Grazie a Games of Thrones il fantasy ritrova popolarità mainstream, e chi prima snobbava il genere ora si definisce appassionato, facendolo sapere puntualmente ai suoi contatti di Facebook/Twitter il suo parere sulla serie (ovviamente in originale coi sottotitoli perché "il doppiaggio rovina tutto"). Ma perché mai guardare GoT fa tanto figo, mentre se magari a fine anni 90 uno seguiva BeastMaster ma non lo diceva in giro per timore di passare per soggettone sfigato?
Semplice, Game of Thrones possiede il marchio di fabbrica HBO che agli occhi dei cool hunters più superficiali e privi di personalità significa "prodotto fico" sempre e comunque. Se la HBO mandasse in onda una serie basata su Deuce Bigalow: Puttano in Saldo, sicuramente verrebbe definita anch'essa come capolavoro.
Tornando al trono in se: non mi sembra il massimo della comodità e c'è rischio di trafiggersi le chiappe. Spero che Eddard Stark si sia fatto l'anti-tetanica prima di sedercisi.

CHAIRFACE CHIPPENDALE


Esempio di Meta-Seduta.

Il nemico numero uno del supereroe parodistico The Tick, un genio del crimine dalla testa a forma di sedia, di quelle di legno. Certo, non si tratta di una sedia vera e propria, ma visto che siamo in tema...Complimenti al creatore Ben Edlund per aver ideato questo personaggio che di sicuro non avrebbe sfigurato tra le opere del movimento dadaista. Duchamp sarebbe morto d'invidia, se non fosse già morto da molto tempo.


Best Cosplay Ever.

POLTRONE DEL PARLAMENTO


Quel giorno si doveva votare per la riduzione degli stipendi dei parlamentari...

Prima che mi balenasse nella mente l'ingegnoso e divertente gioco di parole in inglese che dà il titolo a questo post, avevo pensato di intitolarlo "Le Sedie del Potere". E per chiudere questa rassegna con un tocco che strizza l'occhio alle vicende politiche attuali, parlo appunto delle sedie del potere per antonomasia. A The Voice le poltrone sono solo quattro, nel parlamento in totale sono 951 (anche se dicono che vogliono ridurre il numero, ma non lo fanno mai), entrambe sono dotate di pulsanti con cui decidono i destini (dei cantanti da una parte, di un paese intero dall'altra) non sempre in maniera saggia. Le sedie del parlamento (Camera e Senato) possiedono forti poteri magnetici. Chi vi ci poggia le chiappe una volta, difficilmente accetta di alzarsi e lasciare il posto...


Al servizio del cittadino.

Nelle ultime e recenti elezioni c'è stato un ricambio di chiappe come non si era mai visto, ma quali saranno le conseguenze di ciò nei mesi a venire? Lo scopriremo solo vivendo...

Dedico questo post a coloro che mi criticano di non avere argomenti di interesse e conversazione diversi dalla cultura pop. Ora ho dimostrato a tutti che potrei anche sostenere un ampio discorso sull'arredamento e il design di interni. Solo che non mi va.

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