lunedì 15 novembre 2010

CRISIS IN INFLAMMATE EARS

Queste ultime 2 settimane sono state parecchio delicate dal punto di vista della salute per il sottoscritto: Infiammazione del timpano sinistro seguita da infiammazione del timpano destro, che si traduce in antibiotici e gocce per le orecchie a go-go. Per uno come me che difficilmente è andato oltre l'influenza e che un ospedale l'ha sempre frequentato da visitatore, ammalarsi corrisponde a una sorta di trauma psicologico, ed è, per quel che mi riguarda, lo spirito a risentirne di più del fisico.
Per maggiori dettagli vi mostro un esempio filmato su come NON si sono svolte le cose all'interno della mia cavità auricolare...spero che sia chiaro per chi non ha dimestichezza con lo spagnolo:



Ciò che mi chiedo è: Perchè Psi e Pierrot non erano di pattuglia nelle mie orecchie, lasciando il Tignoso e i suoi amici batteri liberi di infettarmi i padiglioni auricolari? Dove si trovavano in quel momento?...ho il sospetto che i due linfociti abbiano risolto la loro tensione sessuale e sono andati a infrattarsi vicino a qualche arteria lontani dagli sguardi delle sostanze che compongono il flusso sanguigno (dopotutto penso che nelle loro capsule si possono eseguire posozioni d'accoppiamento più comode rispetto a una qualsiasi automobile).

"Maestro, ci sono i Virus!"
"Di nuovo? Devi smetterla di aprire le mail di indirizzi che non conosci!"

 Rivolgo un appello al Barba che gestisce il mio corpo umano (e quello di tutti): sii più severo coi globuli bianchi, esigi maggior impegno e serietà da loro, vara un pacchetto sicurezza....invece di star sempre lì a sonnecchiare! Dai maggior potere ai Globuli Bianchi-Cellerini-Antisommossa, quelli che somigliano tanto a Sandro Bondi, se necessario lasciali liberi di dare mazzate da G8 nel mio organismo!


Per fortuna ora sto bene, alla fine i globuli bianchi e la medicina moderna hanno avuto la meglio, i Macrofagi si son fatti un ricco pasto ed io sono ancora qui, vivo, a raccontarvi questa esperienza sperando che vi sia di monito: Siate più esigenti con i vostri globuli bianchi, non facciamoci riconoscere come i soliti italiani che fanno tutto con approssimazione e superficialità, difese immunitarie comprese...

Crisis is Over!




domenica 7 novembre 2010

GOOD OL' POP TIMES

Stasera si è celebrata a Madrid l'edizione 2010 degli MTV Europe Music Awards e devo purtroppo ammettere che più gli anni passano, più sento disinteresse per questo tipo di eventi che un tempo mi affascinavano parecchio. Forse si tratta di una questione di età (qualcuno mi può spiegare, per favore, come faccio a smettere di diventare adulto?), o forse sarà il fatto che da quando il sottoscritto ha iniziato a bazzicare il Magico Mondo dello Showbiz dall'altra parte dello schermo la magia si è ridimensionata...
Tra tutti i momenti significativi che sono accaduti durante gli EMA ce n'è uno che mi è rimasto impresso e che col passare degli anni mi ha dato molto di che pensare: Era il 1995 e a Parigi si svolgeva la seconda edizione degli MTVEMA...



Avete visto? Bjork ha appena vinto il premio come Best Female, ritirandolo dalle possenti mani di Jean-Claude Van Damme, indossando uno zaino-orsetto, ed è un momento che mi da profonda nostalgia di questo periodo.
Un periodo in cui Bjork si sporcava ancora col pop, non prendendosi troppo sul serio con risultati notevoli, su tutti il video di Army of Me dove lotta col GORILLA-DENTISTA (può esserci qualcosa di più fico?). Col tempo purtroppo abbiamo perso questa artista sofisticata, ma giocherellona e alla portata di molti che nel corso degli anni è impazzita, si è messa a interpretare lagne urlate insostenibili da chiunque non indossi occhiali dalla montatura spessa nera, maglioncini a rombi e Converse All-Star, si è data al cinema in un'unica (finora) ma letale esperienza grazie a quel paraculo d'autore di Lars Von Trier e che delizia i suoi fans con live dal modico prezzo di 90 euri e dalla durata di meno di 60 minuti (cosa confermata da testimonianza attendibile)...succederà la stessa cosa a Lady Gaga in un prossimo futuro?
Questo reperto video testimonia un periodo felice che vorrei che tornasse: un periodo in cui MTV e i media mainstream in generale erano molto propensi alla mescolanza tra cultura alta e cultura bassa, nelle rotazioni musicali si alternavano cose più commerciali a quelle più particolari, ottenendo come risultato la formula perfetta della cultura POP! Oggigiorno sarebbe impensabile riunire Bjork e JCVD nello stesso palco, anzi mi sa proprio che Bjork certi eventi li snobba visto che ormai credo che possiede un riscontro pari allo zero presso il pubblico medio-non-intellettualoide-snob.
A me comunque piace pensare che le mosse con cui Bjork ha gonfiato la giornalista all'aereoporto gliele abbia insegnate il buon Van Damme.



...All is full of Loooveeee...

martedì 2 novembre 2010

10 Possible Spinoffs from LOST

Su Lost si è detto tutto: è inutile parlarne ulteriormente... Ha cambiato i parametri della serialità televisiva, ha creato un tipo di spettatore più attivo nei confronti del prodotto (se così vogliamo definire gente che spende il suo tempo libero spiegando le proprie teorie astruse su gli Altri e l'Iniziativa Dharma ad altri scoppiati nei forum appositi), è una filosofia di vita, è una cazzata immane, è bellissimo anche se non ci capisco una mazza, è partito bene ma poi gli sceneggiatori non ci hanno capito una mazza nemmeno loro... Di sicuro ha aggiunto una patina di snobismo che mai prima d'allora il pubblico telefilmico ha mai avuto:

"Ah! Io me lo guardo rigorosamente in contemporanea con gli USA e tu che lo segui su Sky sei solo uno sfigato (dico Sky perchè l'interlocutore si vergogna come un ladro a rivelare che lui Lost lo segue su RaiDue)...inoltre, che orrore!!! lo segui doppiato, come fai a  non guardare le puntate in lingua originale coi sottotitoli? Così  le tue orecchie non possono godere del caratteristico accento scozzese di Desmond!...e ora per dimostrarti che io sono un fico e tu no, mi sparo la 5a stagione nel giro di un weekend!"


Sul finale poi si è discusso molto, molti si sono commossi e hanno esultato, molti di più si sono sentiti presi per il culo (mia madre, che lo seguiva ma non si è mai atteggiata a trendy, ha indovinato il finale alla prima stagione, rendetevi conto...)...l'unica cosa certa è che Lost è finito! Kaput! The End! Questo di sicuro ha presupposto una grande perdita in questione di ascolti per la ABC, che potrebbe mantenersi sull'onda e sfruttare un brand vincente tramite degli Spinoff. Dopotutto ciò che metteva tutti d'accordo su Lost era il fatto che possedeva un grande e variegato cast di personaggi ben caratterizzati e lo spettatore aveva l'imbarazzo della scelta su chi affezionarsi, quindi perchè non sfruttarli per costruire serie TV nuove di zecca cucite addosso ad alcuni personaggi.
Queste sono 10 idee per probabili spinoff di Lost che mi sono venuti in mente e che ho intenzione di proporre alla ABC o a JJ Abrams. Molti fan storceranno la bocca: "Guarda che alla fine sono morti tutti!" diranno scocciati, ma dopotutto questi spinoff possono essere la messa in pratica delle teorie sulle realtà parallele accennate nella serie o, più semplicemente, è la magia dello showbiz e della voglia di fare dindini dei producers.

THE SHEPHARD'S CURE


"Figliolo, avrai anche fatto morire una bambina sul tavolo operatorio, ma non è
mica la fine del mondo...Dai, andiamo farci un goccetto al bar!"
Il genere Medical è un evergreen della serialità USA e il protagonista principale di Lost è un medico: con questi presupposti lo spinoff si scrive da solo. Questa serie può iniziare con un giovane Jack Shephard che si ritrova a fare lo specializzando sotto la supervisione di suo padre Christian. Durante gli episiodi vediamo la crescita umana e professionale di Jack, il suo rapporto contrastante col padre e le relazioni coi comprimari dell'ospedale (il rivale stronzetto, l'infermiera dal cuore d'oro, la sexy collega sposata con cui Jack mantiene una breve ma intensa relazione e altri ancora...). Le trame propendono istantaneamente al dramma, tuttavia ci sono momenti leggeri e ai limiti della sitcom dovuti ai continui battibecchi tra Christian e Jack con sarcasmi degni del Dr. Cox di Scrubs da parte dell'uno e frecciatine velenose sull'alcolismo del padre da parte dell'altro.
Si possono anche riutilizzare i flashback di Lost che li  vedono protganosti e inserirli nello spinoff: praticamente si ritroverebbero con almeno metà della serie già girata. E con questi tempi di crisi, risparmiare è importante: "Minima spesa, massima resa"!


ALEX'S ISLAND

File:Theotherslost.jpg
"Uffa, papà! Sembra che tu e i tuoi amici vi divertiate un mondo a mettermi in imbarazzo!"
Seguitemi in questo breve ragionamento: Lost negli USA veniva trasmesso della ABC che è di proprietà della Walt Disney Company. Partendo da questo presupposto si può creare un prodotto che trasporti le ambientazioni di Lost in una sitcom per Disney Channel che trasformi la figlia di Ben Linus in una icona per tweens, come Hannah Montana o i Jonas, e il gioco e fatto!
Alex Linus è una teenager come tante, tranne per il fatto che vive in un'isola sperduta. Suo padre Ben è il capo
della comunità che vive nell'isola: brontolone all'apparenza ma dotato di un cuore d'oro, sempre occupato in bizzarre attività con un gruppo di amici abitanti dell'isola. Altri personaggi sono l'amichetto Karl (potenziale interesse romantico di Alex) e  un gruppetto di altri adolescenti residenti dell'isola che insieme a loro frequentano la Dharma High School (nel corpo docente, la bella insegnante di scienze Ms. Burke), l'unico liceo la cui squadra di football non compete con altre scuole.
Alex, assieme ai suoi amici, mostrerà cosa vuol dire vivere da teenager in un luogo privo di centri commerciali, e nei momenti in cui sarà triste o avrà dei dubbi potrà rivolgersi,all'insaputa di suo padre, alla sua amica segreta: Una francese di mezza età, un pò fuori di testa ma saggia che vive da sola nella giungla.
Se avrà successo ci sarà un'ondata assurda di gadgets e faranno incidere a Tania Raymonde un disco di canzoni pop dozzinali.


OCEANIC!


"Vi auguro un volo piacevolissimo..."
Sitcom che vede come protagonisti i membri della compagnia aerea Ocean Airlines, l'ambientazione principale è l'aereoporto di Los Angeles dove i piloti Frank Lapidus e Seth Norris, l'assistente di volo Cindy Chandler e altri dipendenti si incrociano tra un volo e l'altro dando vita a situazioni frizzanti ed esilaranti. Lapidus è il tipco veterano scafato che ne ha viste tante e dalla battuta ironica sempre pronta, Norris è il collega più giovane ed entusiasta e ha una cotta per l'hostess Cindy, che cercherà di conquistare in tutti i modi. Altri personaggi comprendono un burocrate della Oceanic sempre in conflitto con lapidus, l'addetta del check-in sbadata, un meccanico eccentrico, il barman dell'aereoporto e l'hostess supersexy e svampita. Le trame si basano su spunti del tipo: Bara trasportata dall'aereo che viene smarrita, aereo che precipita e così via...momenti clou della puntata: i dialoghi tra Lapidus e Norris in cabina di pilotaggio durante il volo o la presenza di cameos di celebrità sull'aereo o nel check-in.


DAVE

"Sai Hugo, per un certo periodo sono stato sposato con una di Sex and the City..."
Di tutti i possibili spinoff questo di sicuro può essere il più fattibile, visto che vede protagonista un personaggio secondario comparso solo in un episodio e che non va a stravolgere la continuity della serie originale.
In  questo caso la serie è incentrata su Dave, l'amico immaginario di Hurley comparsogli nella sua permanenza nell'istituto psichiatrico e poi sull'isola.
In ogni episodio della serie che lo vede protagonista Dave compare in un luogo diverso, interagendo con un personaggio diverso che costituisce il centro delle vicende dell'episodio. Dave sarà una spalla, un interlocutore e un aiuto per i vari personaggi e a fine puntata, dopo il momento risolutivo, scompare lasciando il dubbio nella mente del co-protagonista di turno (ovviamente interpretato da una lunga sfilza di guest stars).


KWONS OF QUEENS


(Qui Jin dovrebbe dire una battuta divertente, ma dato che non conosco il coreano
non saprei come sottotitolarla...)
I nostri coniugi coreani preferiti diventano protagonisti della loro sitcom, il cui tema portante è l'incontro-scontro tra due culture e modi di pensare opposti. Jin e Sun lasciano la Corea ed emigrano a New York, la terra delle grandi opportunità. I Kwon affittano così un monolocale nel Queens (per permettere il gioco di parole del titolo) e affrontano insieme le difficoltà della loro nuova vita a stelle e strisce.
Sun, grazie al suo fascino e alla conoscenza della lingua, riesce a inserirsi subito, trovando lavoro come commessa in una boutique di alta moda guadagnandosi la stima e l'amicizia della sua datrice di lavoro e delle sue colleghe. Jin invece si ritrova a lavorare nella pescheria di quartiere gestita da Mr. Salmoni, un italo-americano burbero ma dal cuore d'oro e orgoglioso come Jin. Tra i personaggi ricorrenti non può mancare il ricco (e malavitoso) padre di lei, che cerca costantemente di riportare la figlia in Corea e farla separare da quell'indegno figlio di pescatore.
Gag ricorrente: Jin dice qualcosa di divertente e offensivo nei confronti di qualcuno, che però non capisce (noi leggendo i sottotitoli capiamo), mentre Sun, imbarazzata, traduce a modo suo facendo credere all'interlocutore che ha detto qualcosa di carino...


DRIVE SHAFT ADVENTURES


"Nulla di meglio di un buon live dopo aver risolto il caso dello Sceicco Fantasma, vero Liam?"
"Puoi dirlo forte, Charlie...e adesso via con You all Everybody!"
Tutti sono concordi sul fatto che Lost abbia contribuito assieme ad altre serie a dare al mezzo televisivo una certa "autorialità", a discapito, purtroppo, di certi stilemi che sono stati in voga tra gli anni 60 e la fine degli anni 80, quella sorta di era magica televisiva in cui i creatori di serie si basavano sull'intrattenimento puro e i network sperimentavano anche le idee più assurde che spesso scivolavano nel trash involontario che tanto ci piace: Una serie aveva successo? Ecco che venivano generati uno o molteplici spinoffs che partivano anche dai personaggi più insignificanti (questo post è un omaggio a questa pratica). Spinoff ne vengono generati tutt'ora, ma sono solo una cifra esigua rispetto alle scorse decadi.
Ma un trend che è andato perduto nel nuovo secolo è quello di creare serie animate basate su serie di successo del prime time. Le hanno fatte su Happy Days, Mork & Mindy, Laverne & Shirley, Punky Brewster, Gilligan, Hazzard, ALF...quindi perchè non farne una su Lost?
I Drive Shaft, la ex-band di Charlie, potrebbe essere il soggetto più adatto: ambientata durante il periodo di successo della band, e dotatata di un'atmosfera che riprende classici come Josie and the Pussycats, Scooby-Doo e le imitazioni/derivati di Scooby-Doo. Charlie, suo fratello Lian e altri due membri inventati per l'occasione (chitarrista femmina tosta e batterista vorace e forzuto) girano il mondo per il loro tour e vengono coinvolti in vari intrighi e misteri, ad accompagnarli abbiamo l'immancabile mascotte: un cane antropomorfo con occhiali da sole e bandana che si ficca sempre nei guai ed è l'artefice della gag finale dove poi scatta la risata generale. Altri momenti salienti dello show: le animate discussioni tra i fratelli, gli inseguimenti rocamboleschi e, ovviamente, i brani musicali della band.
Per i genitori: siate tranquilli per i vostri bambini: in questo cartoon nessuno assume droghe.


LOCKE AND THE KEY


"Adoro i piani ben riusciti!"
Spinoff gradito a coloro che hanno apprezzato il lato più action di Lost. Il grande Stephen J. Cannell, se fosse ancora vivo, sarebbe stato entusiasta di scrivere e produrre questa serie.
John Locke, un uomo come tanti, non ha avuto una vita serena. Dato in adozione appena nato, ritrova suo padre in età adulta ma purtroppo egli si rivela un truffatore criminale e manipolatore, che tra le varie cose gli sottrae un rene e lo rende paralitico su una sedia a rotelle. Questa parte della storia la conosciamo tutti.
Quel che succede dopo è che Locke decide di creare una sorta di task force per aiutare chi non può difendersi dai soprusi di criminali e truffatori agendo ai margini della legge, il nome scelto per la squadra è The Key (altro gioco di parole anglofono).
I membri: Sayid Jarrah, ex-guardia repubblicana irachena stoico e preciso nell'eseguire gli ordini; James "Sawyer" Ford, truffatore dalla battuta pronta e dal tragico passato, al servizio della giustizia; Desmond Hume, ex-soldato dell'esercito scozzese, il più idealista e spirituale del team e infine Ana Lucia Cortez, ex-agente della polizia di L.A. dotata di più Cojones di tutti i suoi compagni maschi messi insieme. John Locke coordina il team dalla base operativa, tramite auricolari e microcamere fa da stratega ai suoi ragazzi, ma non sottovalutatelo e non cercate di prenderlo di sorpresa...potrebbe lanciarvi un coltello in mezzo agli occhi senza che ve ne accorgiate. Si potrebbe giusto aggiungere nel team un personaggio nuovo: un giovane hacker tanto geniale quanto goffo e imbranato con cui il pubblico possa identificarsi maggiormente...
Già pronta la battuta citazionistica acchiappa-nerd che Sawyer rivolgerà a Locke: "Noi saremmo gli X-Men, e tu saresti il nostro dannato Professor Xavier...".



CLAIRE


"Preferirei che un dingo mi sbranasse il polpaccio,
piuttosto che uscire con quell'idiota di Chris."
Con questa serie accontentiamo trasversalmente il pubblico "rosa" di Lost: Dramma, sentimenti e commedia sapientemente mixati nel narrare le vicende di Claire Littleton, giovane ragazza australiana vistosamente incinta e sola che viaggia a Los Angeles per incontrare la coppia a cui affidera il bambino. Purtroppo questa coppia non sarà più disponibile e Claire, per mezzo di un McGuffin qualsiasi, rimarrà a vivere a L.A. dove dividerà un appartamento con altre due ragazze (un'avvocatessa rampante con la mania dello shopping e un'aspirante cantautrice che esprime con la sua chitarra acustica la sua sensibilità e le sue inquietudini) con cui Claire creerà un forte legame di amicizia e solidarietà nonostante le rispettive differenze caratteriali, e che la aiuteranno ad adattarsi alla folle vita losangelina, e a trovare il miglior papà possibile per baby Aaron.
La serie si concluderebbe col parto di Claire, quindi c'è il rischio che se la serie andasse bene e durasse ad esempio, sei stagioni, il pubblico potrebbe avere qualcosa da ridire su questa scelta di gravidanza elefantiaca della povera Claire, però Bonnie Swanson de I Griffin è rimasta incinta per ben sette stagioni...



EXPOSE'


The Director (Voice Over)
"C'mon! C'mon! C'mon! C'mon, Nikki!...Roll it... at Cock of Dog!"
Alla fine non ho resistito alla tentazione: qualcosa inerente a Nikki & Paulo dovevo per forza inserirlo.
Oggettivamente sono due personaggi odiosi, infilati col calzascarpe nella trama principale e la cui durata nello show (portando avanti una sottotrama di cui non fregava niente a nessuno) è durata il tempo di uno starnuto per poi finire uccisi dagli sceneggiatori spinti a tale gesto da milioni di fan inferociti.
Eppure il sottoscritto, da sempre affascinato dal concetto di "Loser" e da chi lo rappresenta, prova un pochino di tenerezza per i poveri Nikki & Paulo, ed ha creato uno spinoff tutto loro.
Exposè, la serie nella serie, in cui Nikki recita e di cui Hurley era fan, potrebbe avere vita propria...ma non mostrando le avventure di spogliarelliste che combattono il crimine, bensì uno sguardo ironico su come questa serie viene realizzata: una meta-serie sulla serialità televisiva made in USA!
Certo, facendo il paragone con i loro analoghi italiani, le serie TV americane possono essere riuscite o meno, ma di sicuro non sono fatte a cazzo di cane...eppure Nikki è perfetta nel ruolo dell'attrice cagna che si ritrova protagonista dello show perchè si scopa il produttore vegliardo e sul set fa disperare il regista e gli altri addetti ai lavori.
Il ruolo di Paulo può limitarsi tranquillamente a stare il più possibile a petto nudo per la gioia delle spettatrici...altro non pretendiamo.



FATHER EKO


"Stia tranquilla, cercherò di convincere quella gang di ispanici a stare
alla larga da suo figlio utilizzando le ARMI della fede e del dialogo..."
Concludiamo la nostra galleria di spinoff di Lost con azione e spiritualità: gli spettatori che Mr. Eko è un criminale nigeriano possente e spietato, ma con un proprio codice d'onore e un forte legame per il fratello prete...quando quest'ultimo viene coinvolto nelle attività illecite del fratellone lasciandoci le penne, Eko decide di vestire l'abito talare e sostituirsi a lui, iniziando un lungo e tortuoso cammino verso la redenzione.
Un bel giorno la diocesi della Nigeria decide di trasferire Eko nella parrocchia di una tranquilla cittadina del Midwest che sarà lo scenario di questo spinoff.
Padre Eko diventerà così un punto di riferimento spirituale per la sua nuova comunità, adoperandosi per risolvere i problemi dei parrocchiani e non solo, che si rivolgono a lui e soprattutto si vedrà spesso costretto a utilizzare segretamente la sua forza e le sue abilità combattive per risolvere problemi più pratici come gang giovanili o bifolchi razzisti e armati.
Completano il cast: la vecchietta ironica che suona l'organo in chiesa, un orfanello che si mette sempre nei guai e un rivale antagonista sotto forma di reporter di guerra che sospetta del passato criminale di Eko.

Che dire, di materiale interessante ce n'è a iosa...quindi amici lettori del blog iniziate la raccolta firme da inviare alla ABC, sono convinto che sotto una di queste idee possa nascondersi il successo televisivo dei prossimi anni...e spero che paghino profumatamente!